La teoria economica marxista, nata con grandi aspirazioni, riposa ora in pace (anche se qualche ostinato necrofilo ancora non se ne è accorto).
In compenso l'analisi marxiana del capitalismo e delle sue contraddizioni mi sembra che continui a mantenere un elevato grado di validità.
E' da decenni che grazie ad una, peraltro, programmatica deriva finanziaria il capitalismo si avvita su pratiche onanistiche e decadenti, fatte di devastanti catene di Sant'Antonio.
Ora che contempliamo sconfortati la catastrofe, non più velata da una scellerata cortina di ottimismo d'accatto, che ci viene a proporre questa sorta di A-Team accademico-creditizio? L'ombrello di Altan, nientemeno. Molto innovativo; direi rivoluzionario!
E va bene, in fondo lo sapevamo tutti che sarebbe arrivato il momento di fare grandi sacrifici.
Dove sarebbe la novità?
Dove sarebbe la novità?
Certo, la statuita accoglienza orifiziale del suddetto ombrello è differenziata a seconda dei blocchi sociali.
Anche qui, dove sarebbe l'innovazione?
Anche qui, dove sarebbe l'innovazione?
Chi finora ha potuto stabilire, diciamo così, il proprio grado di contribuzione alle necessità finanziarie dello Stato – limitandosi a mancette striminzite vissute, d'altronde, come intollerabili espropri – ovvero ha ritenuto di non dover contribuire affatto, ebbene costoro sono i meno sollecitati da questo straordinario sforzo di salvataggio.
Come si dice a Roma? E che ve lo dico a fare!!!!!
Come si dice a Roma? E che ve lo dico a fare!!!!!
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