I
compagni grillini, ovvero quella fetta della sinistra
che ha votato M5S, ravvedendo in quel movimento una preziosa
opportunità, sono ringalluzziti per la chiusura del forno
leghista, che li aveva messi in difficoltà per l’assai
scarsa consonanza coi presupposti strategici della loro scelta, ma
forse dovrebbero aspettare ancora un poco prima di rilassarsi.
Vasti
settori delle basi del PD e di M5S, sono prossimi alla rivolta
di fronte alla prospettiva di un accordo qualsiasi con l'arcinemico,
grullino o pidiota, a seconda dei casi, e
non credo che Renzi rinuncerà troppo facilmente a mettersi di
traverso, per interposti sostenitori all’interno della Direzione
del suo partito.
La
strada di un concerto tra M5S e PD, definito in vari fantasiosi modi
pur di stare alla larga dal termine alleanza, è tutta in
salita e difficilmente potrà avere un seguito. L’esito più
probabile sarà quello di propiziare una ulteriore spaccatura,
l’ultima e definitiva io credo, in ciò che resta del PD, con la
scheggia renziana pronta all’abbraccio con le salme
- in senso politico - di Berlusconi e del suo partito-azienda, e
quella dei collaborativi - a quel punto però inutili a
sé ed agli altri - che andrà ad ingrossare il parco moscerini
della sinistra nazionale, ovviamente indisponibile a qualsivoglia
processo di aggregazione.
La
macchina propagandistica pentastellata non è però in difficoltà,
essendo straordinariamente sfacciata come sappiamo, e si prepara a
rivendicare lo storico successo di aver sconfitto e scompaginato
l’odiato partito dei collusi.
A
quel punto, se il Presidente Mattarella non perderà la pazienza e
continuerà ad affidare mandati esplorativi, M5S potrà volgersi
nuovamente verso la Lega, chiarire che l’unico impedimento reale ad
un governo M5S-Lega consiste nell’ingombrante presenza del
pregiudicato Berlusconi, ed allora potrebbe anche accadere che, dopo
aver spezzato le reni al PD, alla macchina da guerra pentastellata
riesca il colpaccio di scardinare il centrodestra, con Salvini che,
con il suo 17 e spiccioli percento, potrebbe salutare il cavaliere e
portare quello che serve al Movimento per andare molto vicini alla
maggioranza assoluta, il tutto con un’opposizione sparsa e
ininfluente, anche nel più che probabile caso di una saldatura tra
FI e PdR (partito di Renzi).
Lo
sento già il rumore delle pernacchie, delle risate e degli insulti
che i compagni grillini mi rivolgeranno, ma non me ne
cala nulla, dato che con la scelta che hanno fatto a suo tempo io e
loro abbiamo imboccato strade differenti e divergenti, cosa che rende le loro critiche meno efficaci, per quanto mi riguarda.
Tutto
quello che precede può anche essere catalogato nel campo della
fantapolitica, o delle stronzate come
preferiranno definirle, ma sta di fatto che quando si arriva con le
spalle al muro, e la definizione di un governo è indubitabilmente
finita su un binario morto, tutto diviene possibile, soprattutto
quando i due attori - M5S e Lega - sono così compatibili su
argomenti quali immigrazione, Europa, moneta unica ecc.
Come? Non lo
sono? Mah, non saprei, però su quegli argomenti M5S non ha mai
smentito nulla, ha solo sfumato quanto bastava per lisciare il pelo
ai poteri sovrannazionali in ottica elettorale.
Comunque
sia io vedo, ahimé, un grande futuro per il matrimonio
grillo-leghista, anche nel caso di scioglimento delle camere e nuove
elezioni, soprattutto se i compagni grillini
continueranno a gratificare il Movimento delle loro assai malriposta
fiducia, rendendolo la più bella zita del paese.