venerdì 27 aprile 2018

I "compagni grillini"

I compagni grillini, ovvero quella fetta della sinistra che ha votato M5S, ravvedendo in quel movimento una preziosa opportunità, sono ringalluzziti per la chiusura del forno leghista, che li aveva messi in difficoltà per l’assai scarsa consonanza coi presupposti strategici della loro scelta, ma forse dovrebbero aspettare ancora un poco prima di rilassarsi.
Vasti settori delle basi del PD e di M5S, sono prossimi alla rivolta di fronte alla prospettiva di un accordo qualsiasi con l'arcinemico, grullino o pidiota, a seconda dei casi, e non credo che Renzi rinuncerà troppo facilmente a mettersi di traverso, per interposti sostenitori all’interno della Direzione del suo partito.
La strada di un concerto tra M5S e PD, definito in vari fantasiosi modi pur di stare alla larga dal termine alleanza, è tutta in salita e difficilmente potrà avere un seguito. L’esito più probabile sarà quello di propiziare una ulteriore spaccatura, l’ultima e definitiva io credo, in ciò che resta del PD, con la scheggia renziana pronta all’abbraccio con le salme - in senso politico - di Berlusconi e del suo partito-azienda, e quella dei collaborativi - a quel punto però inutili a sé ed agli altri - che andrà ad ingrossare il parco moscerini della sinistra nazionale, ovviamente indisponibile a qualsivoglia processo di aggregazione.
La macchina propagandistica pentastellata non è però in difficoltà, essendo straordinariamente sfacciata come sappiamo, e si prepara a rivendicare lo storico successo di aver sconfitto e scompaginato l’odiato partito dei collusi.
A quel punto, se il Presidente Mattarella non perderà la pazienza e continuerà ad affidare mandati esplorativi, M5S potrà volgersi nuovamente verso la Lega, chiarire che l’unico impedimento reale ad un governo M5S-Lega consiste nell’ingombrante presenza del pregiudicato Berlusconi, ed allora potrebbe anche accadere che, dopo aver spezzato le reni al PD, alla macchina da guerra pentastellata riesca il colpaccio di scardinare il centrodestra, con Salvini che, con il suo 17 e spiccioli percento, potrebbe salutare il cavaliere e portare quello che serve al Movimento per andare molto vicini alla maggioranza assoluta, il tutto con un’opposizione sparsa e ininfluente, anche nel più che probabile caso di una saldatura tra FI e PdR (partito di Renzi).
Lo sento già il rumore delle pernacchie, delle risate e degli insulti che i compagni grillini mi rivolgeranno, ma non me ne cala nulla, dato che con la scelta che hanno fatto a suo tempo io e loro abbiamo imboccato strade differenti e divergenti, cosa che rende le loro critiche meno efficaci, per quanto mi riguarda.
Tutto quello che precede può anche essere catalogato nel campo della fantapolitica, o delle stronzate come preferiranno definirle, ma sta di fatto che quando si arriva con le spalle al muro, e la definizione di un governo è indubitabilmente finita su un binario morto, tutto diviene possibile, soprattutto quando i due attori - M5S e Lega - sono così compatibili su argomenti quali immigrazione, Europa, moneta unica ecc. 
Come? Non lo sono? Mah, non saprei, però su quegli argomenti M5S non ha mai smentito nulla, ha solo sfumato quanto bastava per lisciare il pelo ai poteri sovrannazionali in ottica elettorale.
Comunque sia io vedo, ahimé, un grande futuro per il matrimonio grillo-leghista, anche nel caso di scioglimento delle camere e nuove elezioni, soprattutto se i compagni grillini continueranno a gratificare il Movimento delle loro assai malriposta fiducia, rendendolo la più bella zita del paese.


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