lunedì 20 agosto 2012

Un compleanno speciale


Il mio cinquantottesimo compleanno l`ho trascorso nel Serengeti e la giornata successiva ho potuto ammirare il cratere del Ngorongoro dal crinale che lo contorna, 3 gradi a sud dell`equatore. Mica male per uno nato e cresciuto a Porta Vittoria in anni in cui il massimo dell`esotico era una gita di un giorno sul Lago Maggiore, col trenino delle Nord.

Considerazioni un filino provinciali e da anziano signore? Ma io ero provinciale (a dispetto dei miei natali meneghini) ed ora sono un signore di età, credo di avere il diritto di produrmi in uscite del tipo: "qui, una volta, erano tutti prati", e sghignazzate pure quanto volete!

Comunque, a parte i primi tre giorni da turista in safari (che significa viaggio), la restante parte del mio mese tanzaniano l`ho trascorsa in gran parte a Buswelu, un sobborgo di Mwanza (la seconda città della Tanzania, dopo Dar es Salaam), dove si trova l`Hisani Orphanage nel quale, tra le altre, opera l`Associazione Filippo Astori, con la quale collaboro da qualche anno.

Aspettavo questa occasione da tempo e sono partito un pò emozionato, senza sapere esattamente cosa avrei trovato e cosa avrei provato. Avevo un certo timore di non essere in grado di conciliare le immagini mentali costruite nel tempo (e quanto venate di pregiudizio?) con la realtà che avrei incontrato. Avrei dovuto saperlo, dopo undici anni di frequentazione dell`antica arte del Tai Chi, che le cose non vanno presagite, ma vissute, come dice sempre Stefano, il mio maestro. Sono sempre stato un pò testone.

In realtà è stato sufficiente aprire occhi ed orecchie, sospendere le aspettative e le abitudini casalinghe, ed affidarci alle capaci mani di Luigi un medico palermitano, ed un amico, che opera in Tanzania da quindici anni ed assiste, tra altre indispensabili attività sul territorio, i giovani ospiti dell`Hisani. Luigi, con pazienza, ci ha offerto le giuste chiavi di lettura della realtà che incontravamo e, con delicatezza, ci ha suggerito i giusti comportamenti da assumere. Non basta, infatti, essere animati da buone intenzioni, bisogna anche saper adeguarsi alle sensibilità che incontri. Essere benintenzionati non ti salva dalla possibilità di essere desolantemente cafone e ingiuriosamente altezzoso, anzi. 

Esiste un voluttà del benefattore che, in realtà, strumentalizza le persone che dovrebbe aiutare per gonfiare il proprio ego. Non ho mai creduto veramente alla possibilità di essere uno di questi parassiti, ma certo ero terrorizzato all`idea di poter essere confuso con uno di loro. Forse non dovrei dirlo io, ma pericolo scampato, credo.

Mancano pochi giorni al mio ritorno in Italia e, sicuramente, dopo aver metabolizzato le tante e forti sensazioni che ho accumulato in questa esperienza (che avrà senz`altro un seguito negli anni a venire) affiderò a questo spazio i pensieri che avrò nel frattempo chiarito, ma una cosa intendo dire fin d`ora, cosa ho trovato?
Ho trovato un paese di incredibile bellezza, anche al di fuori dei parchi nazionali.
Ho trovato persone amichevoli nel porsi, incredibilmente gentili e dotate di una dignità naturale che induce al rispetto automatico. Luigi dice che, come in molte situazioni africane, più sali nella scala sociale, più tali doti si guastano. In quanto italiano non ho alcun bisogno di farmi spiegare il fenomeno, lo conosco benissimo e so che il funzionario corrotto è un`escrescenza su di un corpo altrimenti sano.
E ho trovato i bimbi e gli adolescenti dell`Hisani e, con loro, la confortante constatazione che bimbi e ragazzi sono uguali ovunque, per fortuna. Pur così sfortunati i più piccoli sono capaci di ridere e giocare, mentre i più grandi cercano un loro modo di esprimersi. Tutti formano un corpo unico straordinariamente solidale. Ho visto la giovane Jackie, non più di nove anni, raffreddare pazientemente il porridge della piccola Dory, la più piccola degli ospiti. Litigi e contrasti? Naturalmente, se no che bimbi sarebbero, ma sempre di piccola entità e prontamente composti. All`Hisani la disciplina è blanda ma ferma, non viene inculcata, ma perseguita con scrupolosa e naturale coerenza, per cui è più facilmente rispettata. Merito di Fred, il direttore dell`Hisani, un omone gentile. Potrebbe fingere una bonomia d`occasione, davanti ai visitatori europei, ma i bimbi non fingono, soprattutto i più piccini, e gli saltellano intorno giocando con lui.

Basta per ora. Queste sono le mie prime impressioni e le ho buttate giù così come mi venivano in quanto premevano per uscire. Sono una specie di buonista infoiato? Fate voi, ma attenzione al cinismo, fa cagliare il latte.

Habari za jioni, marafiki.