lunedì 3 dicembre 2018

Lucciole per lanterne

C'è un pezzo di sinistra che parteggia per i gilet gialli e che è molto critica con chiunque ravveda in quel movimento qualcosa di molto simile ai nostri forconi, ovvero un moto, non esattamente spontaneo, di persone che hanno interesse ad incidere sulla sopravvivenza di un governo non su basi antagonistiche, o affermando principi altri rispetto a quelli agiti dall'establishment, bensì rivendicando la maggior copertura di interessi settoriali del tutto congruenti con quelli presidiati dal governo, ma non sufficientemente tutelati, almeno secondo il loro punto di vista.

La ragione, grottescamente meccanicistica, che motiva quella parte della sinistra, starebbe nel fatto che i gilet sono il popolo, e con la stessa miopia avrebbero potuto dichiararsi favorevoli  ai partecipanti alla marcha de las ochas vacìas (marcia delle pentole vuote), l'iniziativa politica della destra cilena che pose le basi del presunto appoggio popolare al golpe della giunta retta dal Generale Pinochet, grazie alla quale riuscì a portare in piazza persone adeguatamente spaventate da previsioni accuratamente mistificate allo scopo.

Qui, ovviamente, le condizioni sono diverse.   Macron è un populista che pende più a destra che a sinistra e che, agli occhi del popolo dei gilet gialli, ha il torto di rappresentare più le ragioni del capitale internazionale che quelli degli onesti bottegai che vorrebbero un sovranismo più popolare, una destra tutta beaujolais e camembert, in grado di rinverdire i fasti di una grandeur molto appannata.

I gilet gialli, a dirla tutta, sono il sogno bagnato della signora Le Pen, che da brava fascista gallica, ha nel proprio DNA i moti vandeani, e non certo il furore proletario della Commune Parisienne

Ma tant’è, i cipigliosi compagni cui dedico queste righe concepiscono i processi politici alla stregua di istruzioni di montaggio a la façon Ikea, e non è certo da oggi che non si accorgono di tenere in mano un foglietto girato sottosopra.
Sono in fondo gli stessi che, ai tempi della guerra delle Malvinas/Falkland, sfidando sprezzantemente il ridicolo, si dichiararono a favore dell'Argentina - ai tempi retta da una giunta militare con le mani lorde di sangue - perché si opponeva alla Gran Bretagna capitalista, borghese e complice degli USA.

Quel tipo di sinistra, fin dalla caduta del Muro di Berlino, non sta molto bene.

Costretta a prendere atto di non aver saputo fornire un'ipotesi operativa vitale e alternativa al capitalismo che ci sta portando alla morte, ha deciso... di far finta di niente.    
Ben lungi dall'affrontare le implicazioni di quel fallimento, non si azzarda neanche a fornire ipotesi operative autonome e dotate di un minimo di progettualità.

Di conseguenza, afflitta da nanismo progettuale e i
ncerta sulla propria capacità di analizzare realtà e processi, non ammette di non sapere che pesci pigliare, però vuole esserci comunque, riducendosi a prendere in appalto istanze, idee e iniziative altrui, anche molto differenti le une dalle altre, con implicazioni invariabilmente grottesche e con una persistenza, nei vari endorsement, non di rado assai effimera.

Ecco dunque che, in un ribollente calderone, entrano, ma anche escono sulla base di instant sentencies spregiudicatamente ondivaghe, cose, persone e progetti politici assai differenti.     Gilet gialli, Podemos, Corbyn, M5S, Melenchon e perfino i leghisti, se non proprio la Lega, basta che smuovano un po' di gente per meritare plauso e condiscendente approvazione, perché il dato quantitativo è divenuto supplente di un lato qualitativo rilevante sostanzialmente per la propria assenza.

In qualsiasi confronto di natura conflittuale, in ogni tipo di competizione, il dato strategico indispensabile consiste nel mantenere l'iniziativa, e questo è possibile solo se si è depositari di un'idea forte e si è elaborata un rotta efficace.
Fatevelo dire dai patetici grillini, che stanno subendo l'iniziativa delle vecchie volpi padane.


Già, bisogna che prima ammettano di essersi fatti infinocchiare.    Capisco, a questo punto, come questo fatto costituisca un punto di vicinanza con quei compagni.


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