venerdì 1 settembre 2017

Occhio non vede, cuore non duole




Molti, anche a sinistra, sono compiaciuti per il fattivo agire di Minniti che avrebbe risolto il problema degli arrivi dei profughi esercitando le prerogative dello stato, e si dolgono del fatto che molti, ancora più a sinistra di loro, affibbino al ministro degli interni l'infamante etichetta di fascista.

Ebbene io non credo che quell'epiteto sia proprio adeguato, ma certo il piglio dell'uomo e la qualità del suo agire lo collocano sul versante dell'autoritarismo, che del fascismo costituisce un inaggirabile precursore.
Leggendo comunque i post dei suoi sostenitori mi viene da chiedermi: ma Minniti ha effettivamente risolto?  

Ebbene a me pare che nel quadro più generale non abbia concluso un beneamato cazzo, mi si scusi per il francesismo, avendo solo deviato un flusso, e solo fino a quando i signori della guerra libici non decideranno di spremere altri quattrini, o Macron  non troverà conveniente spostare diversamente i suoi carriarmatini nel Risiko mediterraneo, o la Spagna non riprenderà a sparare sui disgraziati che si aggrappano alle reti che cingono Ceuta e Melilla.

Però molti si compiacciono del pragmatismo minnitiano, che ha conseguito il risultato che tutti auspicavano, pur senza dirlo.
Oddio, proprio tutti mica tanto, ma pretendere la coralità serve a occultare il fatto di avere lo sfintere sporco.     

Non starò qui a dire che Minniti, risolvendo da par suo, finisce col finanziare lager e bande di sgherri moralmente indistinguibili dai mercanti di carne umana, quando non esattamente coincidenti, perché se il criterio prevalente è quello pragmatico mi rendo conto che l'aspetto umanitario non può avere grande importanza (sic!), ma vorrei che ci rendessimo conto che Minniti ci ha solo messo una pezza, e lo ha fatto tra l'altro colpevolizzando le ONG, e non alcune che magari, cosa ancora tutta da dimostrare, potrebbero non raccontarcela giusta, ma le ha proprio colpevolizzate tutte.

Si, proprio quelle ONG che, uniche in mare e sul territorio, davano risposte reali a problemi reali, sollievo a disgraziati conciati malissimo, conforto ai reietti che altrimenti vengono buoni solo quando bisogna mungere i famosi 35 Euro al giorno, o si possono impiegare nei campi di pomodori o esibire, nella componente femminile e spesso minorenne, sul ciglio di strade extraurbane, a disposizione dei bravi padri di famiglia, quelli preoccupati per il carico che la comunità deve assumersi per quei disgraziati, con tanti italiani alla canna del gas, nevvero?.

Minniti fascista? Non saprei. L'uso frequente di questo epiteto, comune pratica della sinistra-sinistra, è spesso improvvido, perché l'uso indiscriminato banalizza il concetto politico, non meno del fatto storico, che invece dovrebbe rimanere ben delineato nei suoi connotati identificativi, per non diluirne l'impatto.

Però Minniti, ancorché pragmatico, non ha in realtà risolto un bel niente, in termini di fenomeno generale, principalmente perché il governo di cui fa parte subisce l'iniziativa politica dell'opposizione, quasi tutta beceramente schierata - centrodestra ed M5S - per la rimozione del problema secondo la sagace formula del che siano cazzi di qualcun altro.

Solo che quando questa risolutiva strategia la attuano Ungheria e Francia, o la minaccia la tremebonda Austria, allora sono tutti figli di troia, perché poi questi negri arrivano da noi, per rimanerci, oh cazzo, confinati da muri e posti di blocco volanti. Però se lo fa Minniti, allora la stessa identica strategia perde ogni dimensione negativa e diventa esercitare le prerogative di uno stato.

Minniti magari non è proprio fascista, ma fa sgombrare un edificio pieno di etiopi, tutti abusivi, ma anche rifugiati con tanto di documenti regolari, col massimo della pubblicità e con modalità assai muscolari, però lascia al loro posto i bravi ragazzi di Casa Pound, che occupano altrettanto abusivamente un grosso stabile in piena Roma. Pragmatico il nostro solerte Ministro degli Interni, ma a discrezione parrebbe.
Sai che c'è? Magari non è fascista, però c'ha una coda di paglia king size.

Il fascismo non è definito dal numero delle sue vittime, ma dal modo con cui le uccide.   [J.P. Sartre]



Nessun commento:

Posta un commento

Ti ringrazio per aver voluto esprimere un commento.