Ho
deciso di rielaborare il testo del mio post “La misura è colma”
del 25/01/12 per redigere una mail da indirizzare alle massime
cariche dello stato, ai segretari dei maggiori partiti ed ai
segretari dei sindacati confederali.
L'ho poi inviata e, per farlo, ho
dovuto diversificare le modalità d’inoltro perché, in alcuni
casi, è stato necessario ricorrere ai form reperibili all’interno
dei siti, istituzionali o di organizzazione, riconducibili ai
destinatari.
In
passato ho utilizzato indirizzi di posta elettronica reperiti
fortunosamente ed ho fondati motivi per ritenere di aver fallito nel
comunicare.
Ho
quindi optato per questa modalità, più macchinosa – bisogna
ripetere generalità, casella di posta ed incollare il testo - e
certamente più fastidiosa, perché volevo essere sicuro che il
messaggio venisse effettivamente recapitato, ed ho utilizzato
indirizzi di posta elettronica solo se indicati esplicitamente dai
siti nelle sezioni “contatti” o quando i form, per qualche
ragione, sono risultati non funzionanti o non adeguati, come nel caso
del Senato.
Perché
questa lunga premessa? Semplice, poiché ritengo fondamentale che
in tempi di personale politico nominato, e non scelto, la nostra voce
salga fino in cima, intendo proporvi, eventuali lettori di questo
post, di valutare la possibilità di inoltrare a vostra volta la
mail, così come è o, se lo riterrete opportuno, modificata secondo i
vostri desideri o anche completamente differente, qualora riteniate
di non essere rappresentati da quanto scrivo.
L'importante,
secondo me, è comunicare a chi detiene le leve del potere che siamo
depositari di aspirazioni, aspettative, esigenze ed istanze precise,
ma soprattutto che esistiamo
e che dobbiamo essere considerati.
Vi
chiedo anche di proporre, a vostra volta, questa iniziativa ad amici
e conoscenti.
Potreste
anche ritenere sufficiente rivolgervi solo ad alcuni dei destinatari,
lo ritengo meno efficace, ma è un'opinione personale.
L'attività
che vi chiedo di svolgere è noiosa, pesante e scoraggiante e ciò
senz'altro non è per caso. Il manovratore, evidentemente, non
vuole essere disturbato. Valutate voi se è il caso di fare questo
piccolo sacrificio.
- per scrivere al Presidente della Repubblica: https://servizi.quirinale.it/webmail/
- per scrivere al Presidente della Camera: http://presidente.camera.it/760
- Per scrivere ai segretari di partito, che sono tutti deputati, bisogna andare sul sito della Camera - http://www.camera.it/28 – selezionare il deputato dal menù a tendina e poi cliccare su “vai alla scheda del deputato”. Andrete a finire su di un pannello dove sarà presente un tasto virtuale “scrivi” da cliccare a sua volta.
I
restanti destinatari potranno essere raggiunti con la vostra posta
elettronica abituale ai seguenti indirizzi:
caraggil@cgil.it;
info@uil.it;
monti_m@posta.senato.it;
relazioni.esterne@cisl.it;
schifani_r@posta.senato.it
Ecco
la mail che ho inviato e che vi propongo:
Oggetto:
Liberalizzazioni
Ill.mo
Sig. Presidente della Repubblica
Ill.mo
Sig. Presidente del Senato
Ill.mo
Sig. Presidente della Camera dei Deputati
Ill.mo
Sig. Presidente del Consiglio dei Ministri
Egr.
Sig. Segretario del Partito Democratico
Egr.
Sig. Segretario del Popolo della Libertà
Egr.
Sig. Segretario di Italia dei Valori
Egr.
Sig. Segretario della Unione dei Democratici Cristiani e di Centro
Egr.
Sig. Segretario della Lega Nord Padania
Gentile
Sig.ra Segretario della CGIL
Egr.
Sig. Segretario della CISL
Egr.
Sig. Segretario della UIL
ai
loro recapiti di posta elettronica o per il tramite dei siti
istituzionali o di organizzazione
Il
governo tecnico attualmente in carica si è insediato, come noto, con
il compito di trarre il paese dalle secche di una perniciosa
decadenza economica e strutturale.
Era
a tutti evidente che non si trattava di elaborare aggiustamenti,
applicare pannicelli caldi o varare manovrine di facciata, era anzi
più corretto rievocare le lacrime, il sudore, la fatica ed il sangue
di churcilliana memoria.
I
lavoratori dipendenti ed i pensionati (quantitativamente la parte più
rilevante della nazione) sono stati precettati immediatamente e con
le brusche, per di più. Costoro, nonostante la consapevolezza di
essere stati già in passato chiamati a patire rinunce e di averlo
fatto ripetutamente, a fondo perso e senza ricevere vantaggi
commisurati, pur elevando le proprie più che giustificate
rimostranze, hanno dimostrato di possedere un grado elevatissimo di
responsabilità ed hanno aderito ad una vera e propria chiamata
all'opera di risanamento nazionale.
L'hanno
fatto, dopo una breve mobilitazione sindacale, avente più che altro
il significato di una testimonianza, senza porre clausole vessatorie
e senza pretendere garanzie
L'hanno
fatto pur nella consapevolezza di non essere i maggiori responsabili
dello sfascio attuale.
L'hanno
fatto pur avendo ogni ragione di temere il ripetersi, nella prossima
trattativa sul lavoro, dello stesso schema di aprioristica rinuncia a
diritti faticosamente conquistati.
L'hanno
fatto, infine, direi patriotticamente e prendendo per buone semplici
promesse, come quelle relative ad una maggiore equità, confidando
nell'instaurazione di un contesto politico più credibile e
nonostante la persistenza di un parlamento oramai asincrono rispetto
alla situazione ed alla volontà popolare.
Ora
che si tratta di intervenire anche su coloro che, spesso, si sono
sottratti ai loro doveri civici, che non hanno adempiuto ai loro
doveri fiscali, che prosperano al riparo di privilegi irragionevoli,
di monopoli di fatto, di medioevali gilde corporative, non è
possibile assistere ai ricatti ed alle pretestuose argomentazioni di
questi renitenti alla responsabilità nazionale senza provare un
profondo senso di disgusto e senza sentire una furia incandescente
montare nel proprio animo.
Vedete
bene di riservare anche a questi incivili le stesse brusche maniere
che ci avete riservato.
Vorrei
che fosse per tutti chiara una cosa. Questa volta non potrà andare a
finire come al solito. Chi ha sempre fatto la propria parte, con
scarso vantaggio e nessun riconoscimento, questa volta è prossimo al
tracollo e, come tutti quelli che hanno poco da perdere, diviene
estremamente reattivo e portato ad inquietarsi parecchio.
Questa
volta non abbiamo dato a fondo perso, abbiamo investito le nostre
ultime sostanze e vogliamo vedere un adeguato ritorno.
Ringrazio
tutti Voi per l'attenzione che avrete ritenuto di potermi dedicare e
Vi auguro un buon lavoro.
nominativo
del mittente
Nessun commento:
Posta un commento
Ti ringrazio per aver voluto esprimere un commento.