venerdì 22 febbraio 2019

La Madre dei Gracchi è una puttana?

Alla consultazione on line per il SalvaSalvini hanno partecipato 52.417 iscritti alla piattaforma Rousseau.

Di questi 30.948, il 59,05%, hanno optato per il SI, che era un NO, salvando le terga di Sua Ferocità.  Non un plebiscito, ma certo un risultato netto.

Così, di primo acchito, mi verrebbe da dire che una sparuta minoranza ha deciso per tutti i 10,7 milioni di elettori pentastellati (dati politiche 2018) su un quesito posto in modo ambiguo che ha pensionato uno dei punti cardine dell'impegnativa condotta morale pentastellata, peraltro rimasta sulla carta e fin qui continuamente negata, nella pratica, in ogni altro aspetto.

Grillo e Casaleggio, ed il prestanome Di Maio, però ritengono assai rappresentativo il risultato, e infatti sono molto preoccupati per quel 40,95% che si è espresso per il NO, che era un SI, un dato che configura un livello preoccupante di dissenso in un elettorato fin qui compiacente ed acritico in modo francamente imbarazzante.

Pare che uno dei provvedimenti che intendono prendere per arginare la fronda sia l'abbandono del limite dei due mandati, cosa che in realtà era nell'aria già da tempo.

La motivazione ufficiale sarebbe che quel limite impedisce il radicamento nei territori, e in effetti sarebbe proprio così, ma io credo sia una determinazione volta a fissare una compagine parlamentare, fin qui piuttosto obbediente, evitando un ricambio che porterebbe quel 41% di dissidenti ad essere rappresentato direttamente nelle due camere e nelle istanze amministrative, sindaci in testa.

Il M5S non è mai stato differente da ogni altra organizzazione politica, tranne che nella propria fantasiosissima narrazione ben inteso, ed ora che è obbligato a fare qualcosa di più che vivere di rendita all'opposizione sulle numerose vaccate piddine, la cosa emerge molto chiaramente, come un paracarro nel sole del tramonto, direbbe la Litizzetto.

Il Movimento peraltro non è solo genericamente identico ad ogni altro partito, è proprio ipocrita e infingardo quanto i peggiori rappresentanti della categoria.
Partito con pretese morali che avrebbero relegato un calvinista tra gli edonisti più lussuriosi, e rivendicando un'integrità costantemente negata nella pratica, non si è risparmiato alcun cedimento.

M5S ha da subito praticato una spregiudicata interpretazione dei propri stessi limiti, valicati in continuazione ricorrendo alle più risibili, impervie e grottesche giustificazioni, con il massimo disprezzo possibile per l'intelligenza ed il raziocinio non solo degli oppositori, che non si sono comunque mai fatti infinocchiare, ma dei propri stessi simpatizzanti.

E perché no in fondo?   L'elettorato pentastellato ha sempre ingoiato tutto senza batter ciglio.  Le sparse voci che si levarono, a suo tempo, anche solo per esprimere qualche perplessità sulla scomparsa dello streaming, sul singolare silenzio calato sulle autotassazioni dei parlamentari dopo le epocali esibizioni di maxiassegni, per il disappunto di Grillo nel venir forzato ad un incontro con Renzi, fatto scientemente fallire dal Beppe nazionale, per le ambiguità su immigrazione, Europa e TAP, poi precipitate in adesione alla politica leghista ed invereconde inversioni di rotta, e per cento altre disinvolte, e contraddittorie, prese di posizione, sono sempre state rintuzzate con fredda determinazione.

I pochi che hanno provato anche solo a chiedere spiegazioni per le numerose incongruenze sono stati immediatamente trattati da cazzutissimi e puntualissimi trollatori che li hanno messi immediatamente all'indice, con torme di acefali supporter che si univano entusiasticamente alla lapidazione.

Poi ci sarebbe la piccola truppa, in costante aumento, di cittadini eletti che hanno protestato per la loro condizione di manichini votatori sottoposti all'imperio della Casaleggio Associati, con la quale hanno sottoscritto un contratto capestro che li condiziona ad un vincolo di mandato del tutto incostituzionale, i quali hanno manifestato il loro profondo disagio e che sono tutti stati immediatamente arruolati nelle fila dei disonesti e dei collusi renitenti al codice di comportamento grillino, lo stesso violentato in primis dai capataz del Movimento.


Forse però questo ultimo tradimento del credo pentastellato, questo svergognato ricorso alla impunità parlamentare, è stato troppo anche per molti simpatizzanti, pur di bocca buona, e lo stato maggiore grillino, conscio di un prossimo ridimensionamento dei favori elettorali, sta organizzando la normalizzazione di un'entità politica, la propria, mediante la formalizzazione di comportamenti sempre attuati, e sempre negati, anche di fronte all'evidenza, così da poter proseguire nell'opera senza dover disperdere tempo, risorse ed energie per raccontare una panzana che non regge più.

M5S smetterà, anche formalmente, di essere la madre dei Gracchi della politica italiana, e diventerà, come altri partiti, un'allegra signora di facili costumi che però racconta di una propria inesistente virtù, con compiacenti corteggiatori che fingono di crederle.

Io l'ho sempre saputo, dunque non me ne stupisco, e credo che anche coloro che rimarranno tra i supporter pentastellati lo sapessero, o magari se ne sono sempre strafottuti.  E in fondo non sono dispiaciuto per quelli che si sentono oggi traditi.  I segnali erano evidenti.  Se ci sono cascati è stato perché o poco svegli o troppo ciechi.  

Che traggano un utile insegnamento dalla propria dabbenaggine, io ho troppo a che fare con le conseguenze della loro presunzione di superiorità morale per solidarizzare con loro.


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