lunedì 28 febbraio 2022

Una bugia fa in tempo a compiere mezzo giro del mondo prima che la verità riesca a mettersi i pantaloni. (W.Churchill)

In Ucraina, come in altre zone del pianeta (Palestina per esempio), si sommano questioni talvolta secolari ed irrisolte, con vendette incrociate e colpe che transitano incessantemente da un lato all'altro della barricata, in un continuo avvicendarsi dei ruoli di vittima e carnefice.


L'odio e la diffidenza sono la moneta comune che mantiene le situazioni oscillanti tra una calma apparente, carica però di tensione, e il riacutizzarsi di violenze e sopraffazione, senza mai arrivare ad una soluzione, ad un accomodamento qualsiasi in grado di dare un po' di sollievo e qualche prospettiva di pace permanente a popolazioni stremate e ostaggio delle logiche revansciste che fioriscono così rigogliose in quelle situazioni.

Quando poi i conflitti si acutizzano la verità, la prima vittima della guerra come diceva Eschilo già 25 secoli fa, viene completamente sommersa dalla menzogna; e certo non aiuta per nulla che dietro le ragioni, o i torti, dei diretti interessati vi siano i robusti appetiti ed interessi di potenti nazioni o di gruppi economici con le loro strategie ed esigenze geopolitiche.

L'informazione, televisiva e carta stampata indifferentemente, non ci è di alcun aiuto, dato che è sempre più spesso inverecondamente schierata con "qualcuno" e si presta volentieri alla diffusione di teoremi costruiti spudoratamente a tavolino dagli specialisti della propaganda.
Neppure i social possono, e neanche vogliono, dissipare la nebbia delle informazioni fasulle,  funzionando quasi sempre da cialtronesco e acritico megafono di ogni panzana, anche della più inverosimile.

Così, per dirne una, si piglia la foto di Zelens'kyj con la maglia n. 95 della nazionale ucraina e la si rielabora in modo da sostituire il numero con una svastica.
E chi non può che detestare i neonazisti? Solo i nipotini di Adolf, evidentemente, e non allevia la gravità della truffa iconografica il fatto che in effetti lo stato ucraino si regga anche sulla collaborazione coi neonazisti, con loro formazioni paramilitari integrate nelle proprie forze armate in un'alleanza con risvolti assurdi, dato che Zelens'kyj è di origini ebraiche.

La demoniaca alleanza con il cancro nazista è facilmente dimostrabile con altre evidenze fotografiche, non artefatte, quindi quel falso è un autogol degno del più disastrato idiota, o del più infingardo dei pataccari, ma forse anche un'astuto boccone avvelenato della propaganda ucraina, destinato a screditare la "rozza calunnia" putiniana.

E che dire della vicenda del blindato che travolge e schiaccia un'auto civile?   Una piccola storia miserabile la cui dinamica propagandistica risulta particolarmente rappresentativa della sfrontatezza con la quale si spacciano utili falsità.

In prima battuta si divulga il video come la prova provata di un atto volontario compiuto da un mezzo russo (che gira indisturbato in territorio controllato dagli ucraini?).
La risposta dei fiancheggiatori putiniani è che si tratta di un mezzo ucraino, mentre il video è del 2014.
Ecco allora che viene prontamente ribattuto che no, il video è di questi giorni.  
Si, ma il mezzo è ucraino e non russo.  
Che problema c'é, il blindato era stato appena rubato.  
Da chi? 
Ma dai russi, che diamine.   
Certo, sono quelli di prima, che in piena guerra scorrazzano per le città ucraine, rubando mezzi militari.

E via così, senza vergogna e con il minimo rispetto possibile per l'intelligenza dei fruitori, e lo posso capire perché tra chi manda giù tutto senza neanche un ruttino e chi vuole crederci, a che scopo farsi troppi problemi per la verosimiglianza e la decenza?

E noi siamo qui, che proviamo a farci un'idea di ciò che sta accadendo, cercando di ricondurre tutto a qualche ragione che non sia la semplice follia.
E infatti non è follia, non solo perlomeno.  Sono sporchi interessi giocati sulla pelle e in casa altrui.

La cosa esasperante è che ci é richiesto, ma dovrei dire imposto, di schierarci con l'una o con l'altra delle fazioni, secondo il proverbiale "senza se e senza ma".   
Accettano più volentieri che qualcuno concordi con "gli altri", piuttosto che con nessuno dei due, perché pare che abbiano orrore delle posizioni laiche.

Il fatto è che la Russia persegue le sue strategie, che puntano a ristabilire una zona d'influenza dissoltasi con la caduta del Muro, e lo fa con la solita spietata ed omicida determinazione.

Gli USA hanno a loro volta specifiche strategie di sterilizzazione dell'antagonista e per questo hanno incitato 
l'Ucraina ad esprimere la massima intolleranza, senza peraltro doversi sforzare più di tanto perché accadesse, promettendo aiuti che non poteva permettersi di fornire, se non andando ad uno scontro diretto con la Russia.

L'Ucraina attua da decenni provocazioni ed aggressioni alla componente russofona per innescare tensioni funzionali alla rivendicazione di una coperta NATO sotto la quale rintanarsi.

Putin è indubbiamente un gelido autocrate, ma non è l'unico figlio di puttana del mucchio.
In questa sordida vicenda ucraina io di giusti non ne vedo, vedo solo sciacalli che si aggirano per perseguire i loro sporchi interessi, e vedo anche milioni di vittime, le cui sofferenze sono ora al servizio di panzane propagandistiche sfrontate.

Vedo molti scagliarsi contro chi sostiene, oggettivamente o meno, Putin, e non si accorgono (non tutti, credo che qualcuno lo sappia benissimo) che stanno altrettanto oggettivamente sostenendo qualcuno che non ha minori responsabilità in ciò che sta accadendo.

Questa, purtroppo, non è una partita di calcio, quindi il tifo è fuori posto e anche le confortanti e convenzionali dicotomie "buoni/cattivi" o "indiani/cow boy" sono usurate e irrealistiche.





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