La
Costituzione della Repubblica Italiana venne scritta coralmente da
tutte le componenti del popolo italiano attraverso i suoi
rappresentanti politici eletti con suffragio universale.
Venne
elaborata superando le ipocrisie paternalistiche dell'impronta
monarchica dello Statuto Albertino e con ben presenti le dure lezioni
apprese durante un ventennio di soffocante dittatura
fascista.
L'Assemblea
Costituente della Repubblica italiana, composta di 556 deputati, fu
eletta il 2 giugno 1946 e si riunì in prima seduta il 25 giugno nel
palazzo Montecitorio, ed i lavori continuarono fino al 31 gennaio
1948.
I Padri Costituenti elaborarono una
legge fondamentale priva di riferimenti diretti alla realtà
contingente, in grado di mantenere una sua intrinseca validità nel
tempo, e che potesse fungere da faro e riferimento per la
perpetuazione dello spirito democratico e universale dei principi
repubblicani in essa affermati.
Mettervi mano con la visione
corta degli attuali nani politici, e con l'intento di travisarne i
principi e distruggere il delicato equilibrio delle relazioni e
contrappesi tra poteri, è evidentemente eversivo e credo vi si
possano perfino ravvisare, perlomeno a livello morale, gli estremi
del tremendo reato di ALTO TRADIMENTO.
Il
monumento di ipocrisia che costituisce la cosiddetta riforma
istituzionale promossa dal PD, e spalleggiata dai suoi
alleati/concorrenti, oltre ad essere un coacervo confuso e
contraddittorio di norme abborracciate, manca tutti gli obiettivi
pubblicizzati e dimostra di essere all'esclusivo servizio di una
svolta populistico-autoritaria funzionale ad interessi privati
neoliberisti, sovranazionali e di natura e origine non elettiva.
Io
voterò NO al referendum costituzionale che si terrà ad ottobre
perché mi sono cari i principi democratici e repubblicani della
nostra Costituzione e perché ogni ipotesi di revisione
costituzionale non dovrebbe svolgersi in un clima politico:
- caratterizzato da forte astensionismo
- in presenza di un Parlamento eletto grazie ad una legge dichiarata anticostituzionale
- grazie ad un governo che si regge su di una fiducia concessa grazie a metastatici processi di compromesso parlamentare e in aperto contrasto con le premesse elettorali che insediarono quei parlamentari.
Credo
che si sia in presenza di una ferita grave all'assetto democratico
del nostro paese e alla vigilia di uno stravolgimento delle nostre
vite ed aspettative, al consolidamento definitivo della nostra
precarietà, ed alla sterilizzazione delle nostre
capacità/possibilità di intervento nella costruzione delle nostre
sorti.
Dobbiamo reagire ora o dovremo a lungo riflettere sulle
nostre colpe e responsabilità, e nel frattempo soccombere
quietamente.
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