Ieri,
vedendo la foto nella quale Cuperlo si fa un selfie con la ministro Boschi,
non ho potuto fare a meno di commentare su FB, molto brevemente e con
sarcasmo, la valenza della sua opposizione in seno al PD – nulla –
e la sua oggettiva ipocrisia.
Uno
di questi è un vecchio amico ed ex collega che vive da molto tempo
all'estero, circostanza che io credo sia alla base della sua
benevolenza nei confronti di Renzi e del PD, insieme ad una sua
antica propensione per la discussione, vissuta come piacere in sé.
Probabilmente
incide molto anche la contemplazione del disastro costituito dalla
presidenza Hollande, il mio amico vive in Francia, che quasi riesce
ad accreditare il nostro Matteo quale persona seria, asservito ad
interessi liberisti sovranazionali, furbo, manipolatore, ma certo non
altrettanto ridicolo.
Credo
che stavolta il mio amico, che negli ultimi mesi ha spesso cercato di
“farmi ragionare”, abbia perso un po' la pazienza e, prendendo
d'aceto, mi ha replicato come segue:
“La vera questione è che tu pensi che il PD abbia obiettivamente abbandonato nel suo complesso il campo progressista o se non lo pensi lo lasci trasparire. Se ciò fosse vero il destino dell'Italia sarebbe tragico e quando dico Italia lo dico lato sensu.
Un'altra cosa che non capisco è quale progetto o visione tu abbia dell'evolversi del quadro italiano. In effetti, se il PD è irrecuperabile non capisco nemmeno perché ti affanni tanto a parlare di politica”.
Un
pochetto aggressivo, anche se nei limiti della sua proverbiale
affabilità, ed anche un classico della risibile giustificazione
basata sul “perlomeno noi facciamo qualcosa” ed altre
insoddisfacenti declinazioni su questa modulate.
In
effetti ai miei occhi il PD è effettivamente irrecuperabile, ma non
per questo rinuncio a parlare di politica perché, fortunatamente,
esiste un mondo anche al di fuori di quel partito.
Non
che io debba giustificarmi naturalmente, ma parlo di politica perché,
come diceva il dimenticato Aun San, padre della più nota Aun San Suu
Kyi, tu puoi anche disinteressarti della politica, ma la politica si
interesserà sempre di te.
Dunque non vi rinuncio perché le carni con le quali banchettano sono anche le mie e non è
proprio il caso di smettere di fare resistenza quando cercano di
fotterti.
Quale progetto? Un progetto minimo: non favorire la
nostra macellazione.
Una
visione? Ricreare le condizioni per le quali sia possibile pensionare
il pensiero unico e ricostruire un'opposizione che non si limiti a
lucrare, come M5S, sulle nefandezze dell'antagonista.
Ricostruire
un'opposizione vitale, ovvero una delle indispensabili gambe di un quadro
democratico, con aspirazioni di governo e che sia avversa all'imperante visione turboliberista.
Come
sarà possibile farlo? Beh intanto piantandola di accreditare la
sponda dem di estremamente improbabili capacità di recupero in senso
anche solo pallidamente socialdemocratico, per esempio.
Mi
viene spesso in mente un parallelo col ghetto di Varsavia, quando
contemplo i Cuperlo, i Damiano ed altri sedicenti "frondisti"
in sedicesimo. Mi vengono in mente i componenti dello Jüdenrat e la
loro oggettiva, ma non equidistante, opera di raccordo tra vittime e
carnefici.
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