Il mio
cinquantottesimo compleanno l`ho trascorso nel Serengeti e la
giornata successiva ho potuto ammirare il cratere del Ngorongoro dal
crinale che lo contorna, 3 gradi a sud dell`equatore. Mica male
per uno nato e cresciuto a Porta Vittoria in anni in cui il massimo
dell`esotico era una gita di un giorno sul Lago Maggiore, col trenino
delle Nord.
Considerazioni
un filino provinciali e da anziano signore? Ma io ero provinciale (a
dispetto dei miei natali meneghini) ed ora sono un signore di età,
credo di avere il diritto di produrmi in uscite del tipo: "qui, una
volta, erano tutti prati", e sghignazzate pure quanto volete!
Comunque, a
parte i primi tre giorni da turista in safari (che significa
viaggio), la restante parte del mio mese tanzaniano l`ho trascorsa in
gran parte a Buswelu, un sobborgo di Mwanza (la seconda città della
Tanzania, dopo Dar es Salaam), dove si trova l`Hisani Orphanage nel
quale, tra le altre, opera l`Associazione Filippo Astori, con la
quale collaboro da qualche anno.
Aspettavo
questa occasione da tempo e sono partito un pò emozionato, senza
sapere esattamente cosa avrei trovato e cosa avrei provato. Avevo un
certo timore di non essere in grado di conciliare le immagini mentali
costruite nel tempo (e quanto venate di pregiudizio?) con la realtà
che avrei incontrato. Avrei dovuto saperlo, dopo undici anni di
frequentazione dell`antica arte del Tai Chi, che le cose non vanno
presagite, ma vissute, come dice sempre Stefano, il mio maestro.
Sono sempre stato un pò testone.
In realtà è
stato sufficiente aprire occhi ed orecchie, sospendere le aspettative
e le abitudini casalinghe, ed affidarci alle capaci mani di Luigi un
medico palermitano, ed un amico, che opera in Tanzania da quindici
anni ed assiste, tra altre indispensabili attività sul territorio, i
giovani ospiti dell`Hisani. Luigi, con pazienza, ci ha offerto
le giuste chiavi di lettura della realtà che incontravamo e, con
delicatezza, ci ha suggerito i giusti comportamenti da assumere.
Non basta, infatti, essere animati da buone intenzioni, bisogna anche
saper adeguarsi alle sensibilità che incontri. Essere
benintenzionati non ti salva dalla possibilità di essere
desolantemente cafone e ingiuriosamente altezzoso, anzi.
Esiste un voluttà del benefattore che, in realtà, strumentalizza le persone che dovrebbe aiutare per gonfiare il proprio ego. Non ho mai creduto veramente alla possibilità di essere uno di questi parassiti, ma certo ero terrorizzato all`idea di poter essere confuso con uno di loro. Forse non dovrei dirlo io, ma pericolo scampato, credo.
Esiste un voluttà del benefattore che, in realtà, strumentalizza le persone che dovrebbe aiutare per gonfiare il proprio ego. Non ho mai creduto veramente alla possibilità di essere uno di questi parassiti, ma certo ero terrorizzato all`idea di poter essere confuso con uno di loro. Forse non dovrei dirlo io, ma pericolo scampato, credo.
Mancano
pochi giorni al mio ritorno in Italia e, sicuramente, dopo aver
metabolizzato le tante e forti sensazioni che ho accumulato in questa
esperienza (che avrà senz`altro un seguito negli anni a venire)
affiderò a questo spazio i pensieri che avrò nel frattempo
chiarito, ma una cosa intendo dire fin d`ora, cosa ho trovato?
Ho trovato
un paese di incredibile bellezza, anche al di fuori dei parchi
nazionali.
Ho trovato
persone amichevoli nel porsi, incredibilmente gentili e dotate di una
dignità naturale che induce al rispetto automatico. Luigi dice che,
come in molte situazioni africane, più sali nella scala sociale, più
tali doti si guastano. In quanto italiano non ho alcun bisogno di
farmi spiegare il fenomeno, lo conosco benissimo e so che il
funzionario corrotto è un`escrescenza su di un corpo altrimenti
sano.
E ho trovato
i bimbi e gli adolescenti dell`Hisani e, con loro, la confortante
constatazione che bimbi e ragazzi sono uguali ovunque, per fortuna.
Pur così sfortunati i più piccoli sono capaci di ridere e giocare,
mentre i più grandi cercano un loro modo di esprimersi. Tutti
formano un corpo unico straordinariamente solidale. Ho visto la
giovane Jackie, non più di nove anni, raffreddare pazientemente il
porridge della piccola Dory, la più piccola degli ospiti.
Litigi e contrasti? Naturalmente, se no che bimbi sarebbero, ma
sempre di piccola entità e prontamente composti. All`Hisani la
disciplina è blanda ma ferma, non viene inculcata, ma perseguita con
scrupolosa e naturale coerenza, per cui è più facilmente
rispettata. Merito di Fred, il direttore dell`Hisani, un
omone gentile. Potrebbe fingere una bonomia d`occasione, davanti ai
visitatori europei, ma i bimbi non fingono, soprattutto i più
piccini, e gli saltellano intorno giocando con lui.
Basta per
ora. Queste sono le mie prime impressioni e le ho buttate giù così
come mi venivano in quanto premevano per uscire. Sono una
specie di buonista infoiato? Fate voi, ma attenzione al cinismo, fa
cagliare il latte.
Habari za
jioni, marafiki.
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